Vietato dire: non ci credo



Sospensione dell'incredulità, ossia quel meccanismo mentale che, leggendo un libro, ci fa accettare come vero e ammissibile ciò che accade nel romanzo.
La sospensione dell'incredulità è fondamentale perchè, se leggendo, tenessimo piedi per terra, testa sulle spalle e tutto il cucuzzaro, Harry Potter non sarebbe diventato il fenomeno mediatico (perchè tra libri, film, parchi a tema, merchandise, GdR etc, solo di mediatico si può parlare) che è oggi.
La SdI (lo so, così in acronimo sembra una malattia infettiva. C'ho la SdI)  è quella cosa che in un thriller ci fa scoprire chi è l'assassino nell'arco di una settimana, quando nella realtà abbiamo dei casi d'omicidio irrisolti da trent'anni.
La SdI è quella  che ci fa credere agli  zombi di Guillermo del Toro, agli estranei e ai draghi di George M. Martin (e ci fa chiudere un occhio sulle linee temporali degli eventi).
La SdI è quella che ci fa abboccare all'amo di ogni indagine di Robert Langdon e ci fa passare le notti a cercare su Google se ciò che abbia scritto Dan Brown abbia una base di verità, già pronti a gridare al GOMBLODDO!
La SdI è quella che ci fa mettere da parte le delusioni, le esperienze amorose negative, dimenticare quegli ex fidanzati un po' così (che ci domandiamo "Come ho fatto a starci insieme?"), e sperare nel lieto fine, prendere gli eventi del romanzo rosa per buoni, per possibili e farci trasportare.
Perchè la sospensione dell'incredulità è fondamentale? Perchè, a meno che non abbiamo in mano una biografia o un saggio storico/politico/economico, ne abbiamo bisogno per gustarci la lettura.
E cosa è leggere, se non regalare del tempo a se stessi?

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