About me

Anno di nascita:1987
Provenienza: Modena. Emiliana certificata.
Segno zodiacale: bilancia ascendente toro.
Professione: architetto.
Cose che amo: leggere, scrivere, dipingere, viaggiare, sognare a occhi aperti, gli anni '90.
Il tratto principale del mio carattere: la determinazione.
Il mio principale difetto: l'incostanza. E il disordine.
Materie scolastiche preferite: inglese, geografia e storia dell'arte.
Città preferita: anche se mi è più affine la Spagna, il mio cuore batte per Londra.
Colore preferito: rosa. Mi mette automaticamente di buon umore.
Fiore preferito: preferisco annusare mazzi di basilico.
Piatto preferito: perdo la dignità per un tagliere di salumi e formaggi.
Libro preferito di sempre: Una ragazza fuori moda di Louisa May Alcott.
Autori preferiti: Ken Follet e Sophie Kinsella.
Cantante preferito: ne ho diversi. Se la giocano Alice Cooper, Florence + The Machine e i Doors.
Il mio motto: la vita è troppo corta per prenderla troppo sul serio.
I miei social: puoi trovarmi su Facebook (qui), e Instagram (qui)

E ora rispondo alle domande più domandate su di me e sul mio percorso.

1) Come ho fatto a pubblicare i miei romanzi con Newton Compton?
Io sono partita dal self-publishing. Ho autopubblicato Matrimonio di Convenienza a inizio giugno 2016 che, grazie alle recensioni positive e segnalazioni apparse su alcuni bookblog specializzati nel genere rosa e al passabarola che si è innescato, ha raggiunto ottime posizioni all'interno delle classifiche digitali di Amazon, Kobo e iTunes in poco tempo. Newton ha notato il mio romanzo e mi ha contattata per valutarlo.

2) Perché uso uno pseudonimo e perché ho scelto proprio Felicia Kinglsey?
Felicia è un nome molto simile al mio vero, e mi ha sempre ispirato un buon auspicio, un augurio di felicità.
Kingsley è un cognome che usavo spesso per i miei personaggi di fantasia quando scrivevo fanfiction, ai tempi delle superiori, e l'ho tenuto per affetto.
Quando ho scelto di pubblicare con lo pseudonimo, già in self, non potevo immaginare che un giorno qualcun altro oltre a me sarebbe arrivato a pronunciare le parole Felicia Kingsley, e mi sembrava il modo migliore per tenere la scrittura separata dalla mia vita professionale.

3) Quando ho iniziato a scrivere?
Dall'età di nove anni sono diventata una lettrice vorace, fedele e assidua frequentatrice della biblioteca comunale e, via via che leggevo, cominciavo anche a immaginare storie mie. A dodici anni ho sentito l'esigenza di scriverle perché la mia testa si era fatta troppo affollata. Ho iniziato a mano, su un quadernino a quadretti, poi sono passata al pc. Stampavo i miei racconti o idee di trame con la stampante ad aghi e le conservavo in un raccoglitore ad anelli o le salvavo su floppy disk (che ho ancora).
Verso i sedici-diciassette anni ho scoperto EFP e il mondo delle fanfiction, così mi sono buttata nel mio primo confronto con dei lettori veri.
L'università è stata molto impegnativa e volevo essere sempre in pari con gli esami così dai diciannove anni ai venticinque mi sono dedicata soprattutto allo studio, sospendendo la scrittura (anche se continuavano a venirmi idee).
Quando ho cominciato a lavorare, dopo lunghe giornate di progettazione, misure, verifiche di normative, calcoli di computi metrici, ho sentito l'esigenza di uno spazio di decompressione per dare sfogo alla mia fantasia e ho ripreso a scrivere. Poco dopo ho scoperto l'opportunità di pubblicare romanzi in self publishing, così ho deciso di lanciarmi con il mio primo romanzo.





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