Chi non condivide è complice


Domenica mattina è stata una giornata di ridenti giri senza costrutto inclusa una sbirciata in un megastore di giocattoli e ho notato la ancora triste usanza di battezzare fin da piccoli i bambini con i ruoli maschio-femmina propri del sistema patriarcale.
L'offerta del reparto maschi spazia da ogni genere di pistola, da quella a gommini al fucile spara-palline di carta igienica, mezzi di trasporto (sulle scatole vediamo tronfi pargoli alla guida di Mercedes e Jeep con la ridente sorellina seduta nel posto del passeggero) e i banconi da officina targati Black & Decker con i quali il principino di casa potrà dilettarsi a gettare le basi del suo luminoso futuro ingegneristico.


Alle femminucce, invece, vengono proposte finte lavatrici, finte assi da stiro, finti carrelli delle pulizie con scopino, secchio e moci e finti aspirapolveri. Che siano indirizzati alle bambine non c'è dubbio, poichè sulle scatole sono ritratte deliziose angiolette del focolare che puliscono e stirano gaudenti.



Il concetto è chiaro: il maschio sporca (sparando palline di carta igienica bagnata in tutti i luoghi e in tutti i laghi) e la femmina pulisce (raccogliendo le sopracitate palline con lo scopino rosa in dotazione al suo carrellino da colf).
QUESTA COSA DEVE FINIRE. SIAMO NEL 2020, NON NEL 1920 (non che fosse tollerabile nel 1920 trattare la donna come una serva, ma da allora direi che ne abbiamo fatte di conquiste, no?).
Mi viene in mente una scena a cui ho assistito qualche settimana fa mentre ero in vacanza di convalescenza post polmonite a Tenerife.
Ero in piscina e poco distante da me c'erano due mamme italiane con i rispettivi figli, un maschio e una femmina (il maschio fastidioso come il filo di prosciutto che ti s'incastra tra i molari e risucchi con la lingua per tre ore facendo i versi del colibrì in amore per levarlo).
I due pargoli giocavano con alcuni giocattoli (pezzi di Monopoli sparsi, dei Lego e formine varie) mentre le mamme chiacchieravano, e fino a qui tutto bene.
Il problema è sorto nel momento il cui il maschio si è stufato di giocare e ha deciso di fare il bagno. La bambina ha fatto lo stesso se non che, la madre, l'ha freddata con la frase: "ELISA, VIENI QUI A METTERE A POSTO I GIOCHI".
La bambina, beata ingenuità, ha GIUSTAMENTE obiettato: "Perchè io? Ci ha giocato anche Marco!".
E qui è arrivata la risposta da Premio Nobel per la Demenzialità: "Perchè tu sei femmina!".


Quando ho sentito questa frase, mi è salita l'Oriana Fallaci e ho dovuto andare via altrimenti iniziavo un comizio.
Quella donna con quattro parole ha rovinato l'educazione di due bambini: la ragazzina crescerà convinta che il suo destino sia quello della donna schiava-zitta e lava; il bambino, invece, autorizzato del fatto di essere dotato di un pene, si sentirà libero a sporcare sempre e comunque.
Care mamme, care nonne, care zie, cari parenti e cari produttori di giocattoli, vogliamo capirlo che le pulizie di casa non dipendono dal sesso di nascita?
Vogliamo capire che chi sporca, pulisce a prescindere dal fatto che pisci in piedi o seduto?
Iniziamo a insegnare già a casa che chiunque, dotato di mani, gambe e occhi, autonomo nella deambulazione abbia il DOVERE di contribuire all'ordine e alla pulizia della casa?
Per ora la parità nei giocattoli è stata conquistata solo nelle finte cucine. Attenzione! Questo non vuol dire che abbiamo che anche i maschi possono preparare un piatto di spaghetti per sé e per gli altri senza bisogno di assistente sociale, e che sono finiti i tempi in cui Fantozzi si sedeva a tavola e, se non era pronto il piatto di spaghetti, urlava "Pina! Porca puttana!". Eh, no.


I maschietti sono finiti nelle foto delle scatole delle Novelle Cuisine et similia solo perché il cuoco è una professione figa. Dopo Masterchef, tutti vogliono marinare uova come Cracco, impilare rollè di branzino come Barbieri, sussurrare alle sogliole di Dover come Locatelli. Lo chef è un figo, è un macho, seduce con il cibo.


"I migliori chef sono uomini" gridano a gran voce i maschietti ringalluzziti mentre prendono possesso dei fornelli.
Perché la parità in cucina gli sta bene concedercela, ma solo dopo averci umiliate un po'.
In attesa che Endemol renda figa anche la pulitura dei cessi con Mastercleaner, invito amici e parenti ad astenersi dal regalare aspirapolveri giocattolo alle femmine e riproduzioni di fucili M16 ai maschietti, ma anzi, il contrario! Dotate le femmine di M16 in modo che imparino fin da subito a minacciare i maschi che non centrano il water mentre fanno la pipì. E li obbligano a lavarsi le mani dopo.

Commenti

  1. Mio figlio, ormai ventiquattrenne, sa fare tutto in casa. Cucinare e lavare piatti dopo; stendere, ritirare, piegare e mettere a posto i panni; spazzare e lavare pavimenti; spolverare. Anche pulire i bagni. Gli è stato insegnato a COLLABORARE!

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  2. Cara Felicia, comprendo e condivido il tuo disappunto. Ho 41 anni, la mia maestra delle elementari a noi " femminucce" faceva ricamare fazzoletti di lino e ai maschietti faceva usare seghetto e compensato. Non puoi capire quanto avrei voluto infilzarla con il mio ago perchè volevo anche io segare e poi inchiodare il compensato O-O.
    Ma la storia si ripete, ho una figlia di 5 anni, va alla scuola materna, con una maestra molto preparata ma che è la regina del sessismo. Sai quante volte la mia bambina mi ha detto : " mamma con questo gioco possono giocare solo i maschi oppure mamma questo colore è per maschi o robe simili?". E ovviamente ormai è sempre un " piccolo amore della mamma maschi e femmine possono fare quel che vogliono , non esistono distinzioni, se vuoi giocare con i dinosauri fallo e basta, se ti piacciono i robot giocaci tranquillamente insieme ai tuoi amici".
    Come vedi è una guerra quotidiana, deve partire da noi mamme in primis!

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  3. Ciao Felicia, io sono pienamente d'accordo con te. Sin da piccola mia madre ha sempre fatto discriminazione tra me e mio fratello, su chi dovesse fare cosa, sottolineando sempre il fatto con la frase " Perché tu sei femmina". Benissimo, oggi io e mio fratello siamo cresciuti, io ho 27 anni e lui 32 e quando capita che siamo a casa dei miei io mi ritrovo a dover apparecchiare la tavola, dare una mano nelle pulizie e a sistemarmi la stanza, tutto questo mentre lui invece sta al PC, guarda la TV, ecc. Ecco, io ho sempre litigato con mia madre per questo motivo, perché quello che non è stato detto è che se io mi fossi ogni tanto astenuta dal fare quelle cose, venivo immediatamente ripresa, mentre l'altro figlio se ne fregava altamente. Ora, dopo 27 anni, non ci sto più e invece purtroppo questo " matriarcato", se così lo si può definire, continua imperterrito ad esistere e a persistere. Non è più accettabile.

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    Risposte
    1. Hai sperimentato sulla tua pelle questa discriminazione e purtroppo sono cose che ancora oggi sono radicate in molte famiglie con bambini piccoli. Speriamo di far sentire la nostra voce.
      P.S. Matriarcato è quando al vertice di comando siedono le donne XD

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