Romanzi rosa? Perchè non scrivi qualcosa d'altro?


Un centesimo per ogni volta che me lo hanno chiesto.
Amici, parenti, conoscenti, quasi tutti mi hanno rivolto queste domande:
"Ma come mai romanzi rosa?"
"Perché non cambi genere letterario?"
"Non hai pensato che potresti scrivere qualcosa di più impegnato?"
E ogni volta mi sono armata di pazienza per spiegare nel modo più lineare possibile una cosa che a me è sempre sembrata naturale, ma per per altri, probabilmente non lo è.
Perché scrivo romanzi rosa?
Mi piace leggerli, è un genere che conosco, e il mio processo creativo si direziona automaticamente verso quel genere.
Non mi sono seduta alla scrivania con un piano strategico, decidendo dopo ore di calcoli balistici su che genere letterario lavorare. Avevo una storia in testa e l'ho scritta. Ed era una storia rosa.
E scrivere rosa mi diverte, è la "mia acqua", e io voglio continuare a divertirmi.
Perché non cambio genere letterario? 
Be', se dicessi che l'idea di scrivere una raccolta di racconti dell'orrore non mi stuzzicasse, mentirei, ma sono consapevole che se il rosa mi viene naturale, l'orrore, pur piacendomi, pur affascinandomi, mi costringerebbe a fare un lavoro più accademico, con più studio, dovrei imparare a capire la tecnica del genere e per ora, ho altri piani. Mai dire mai, ma cambiare genere non è un priorità, perché non ne sento il bisogno.
Perché non scrivo qualcosa di pi impegnato? 
Che ci crediate o no, scrivere un romanzo rosa richiede impegno. Cercare di non rendere ripetitiva, banale, prevedibile una storia che per legge richiede il lieto fine è, ve lo assicuro, un lavoro duro. Chiunque creda che scrivere un romanzo rosa sia una passeggiata è liberissimo di aprire Word e provarci.
Il drammaturgo Peppino De Filippo disse che è più difficile fare ridere che fare piangere ed essendo il romanzo rosa un romanzo d'intrattenimento, far divertire chi legge è la chiave di un romanzo riuscito. Scegliere la parola giusta, la battuta giusta, al momento giusto e della lunghezza giusta è una palestra mentale.
Io l'impegno ce l'ho con chi mi legge: m'impegno a intrattenere e m'impegno a far passare qualche ora di divertimento, con la speranza, ad ogni libro nuovo di non tradire le aspettative.
Quindi per ora mi sento abbastanza sicura nel dire che il rosa rimarrà la mia casa, magari in un futuro lo declinerò in qualcuna delle sue sfumature (regency romance, romance medievale, spy romance...), ma di certo continuerò a farlo per il mio divertimento.
Ed è l'unica cosa che conta.

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