I maschi lo fanno meglio (?)


Ho posto alle mie severissime beta-reader un quesito. Avevo bisogno di un loro parere su delle idee per nuovi romanzi.
Alla mia prima beta ho illustrato questa trama: lui è un operaio, lei una ragazza ricca, si innamorano, ma la la loro relazione è ostacolata dalla famiglia di lei. Lui parte e lei si fidanza con un buon partito. A distanza di anni si rivedono e scoppia la passione.
La mia beta ha storto il naso dicendo: "Differenze tra ceti sociali e famiglie che ostacolano? Cliché ne abbiamo?"
Mi sono stretta nelle spalle e ho detto che avrei lavorato a altro.
Alla mia seconda beta ho proposto un'altra trama: lui è un leader nato, il più ammirato e un po' ribelle, lei una ragazza timidissima, molto dedita alle attività di beneficenza e poco appariscente. Costretti a lavorare insieme, stringono amicizia. L'influenza positiva di lei, trasforma lui in un uomo più mite e meno ribelle, che inizia a maturare e pensare al suo futuro. Quando si accorge di essere innamorato di lei, viene fuori che la nostra eroina è malata e le restano pochi mesi di vita.
Anche qui sono stata stroncata subito. Lei, malata, che muore è una carta che si è già giocato Erich Segal in Love Story. "Amore significa non dover mai dire mi dispiace" si è già sentito. E poi, a detta della mia beta, il trick di uccidere la protagonista sarebbe una facile strategia strappalacrime di bassa lega.
Bocciata.
A questo punto ho svelato l'arcano alle mie beta: le trame che ho raccontato loro, non sono mie, ma di un altro autore che ha pubblicato romanzi d'amore con grande successo.
Infatti, a loro giudizio, hanno bocciato, rispettivamente, Le pagine della nostra vita e I passi dell'amore, di Nicholas Sparks.
La loro reazione ha confermato quello che da tempo era un mio sospetto: se un uomo fa la stessa cosa di una donna, probabilmente riscuoterà miglior consenso.
Si sa, i romanzi d'amore vengono spesso etichettati come "sdolcinati", "banali", "prevedibili", "scontati", "irreali" ma ho notato che quando è un uomo a scrivere un romanzo d'amore, il suo lavoro viene accolto come un capolavoro di sensibilità.

I maschi sono considerati più autorevoli in generale, lo dico perché nel mio quotidiano combatto ogni giorno con questa doppia percezione.
Quando dico di fare l'architetto, la domanda che segue è sempre la solita "Ma d'interni?".
Eh, certo, perché una donna può fare giusto quello, scegliere il colore di un divano... Vai a spiegare che due ore prima eri appesa a un ponteggio, a quattro piani d'altezza, per misurare lo spessore di una trave, o che hai passato una mattinata al gelo, in cantiere, sotto la pioggia (e con il ciclo), a rilevare la plasticizzazione dei pilastri in un capannone mezzo crollato.

Quello che pensano che io faccia

Quello che faccio in realtà

Sapete, invece, cosa succede quando un mio collega uomo dice di fare l'architetto? Partono reggiseni, lancio di mutande e orgasmi di massa.
Io sono quella dei cataloghi Ikea, lui è il nuovo Gustave Eiffel, eppure abbiamo la stessa laurea, facciamo le stesse cose, e ci occupiamo degli stessi progetti.
Scrivo questo perché nel 2018 sarebbe ora di superare questi doppi standard, di pregiudicare il lavoro di una donna solo perché donna. Siamo stanche di stare sempre indietro di un passo e dover correre il doppio per dimostrare di avere le stesse risorse.

Disclaimer: non ho nulla contro Sparks, io stessa l'ho letto e visto i film tratti dai suoi romanzi, l'ho solo scelto come esempio calzante di autore contemporaneo che scrive storie d'amore; il presente post non è volto a denigrare e offendere il lavoro di alcun scrittore, bensì a evidenziare come ancora oggi le disparità di genere vadano a scapito sempre e solo della parte femminile.

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