Questione d'immagine

"Non si giudica un libro dalla copertina".
Questa affermazione è tanto nobile quanto falsa.
Io per prima non nego che il libreria il mio occhio si fa catturare dalle grafiche più sgargianti, ma non sono poi neanche il tipo che acquista un libro solo sulla base dell'estetica.
Un romanzo potrà anche avermi sedotto con una copertina accattivante, ma se leggendo la sinossi lo sento lontano dai miei gusti, torna sullo scaffale dove l'ho trovato.
Se dovessi mettermi a disquisire sull'universo copertine di ogni genere librario potrei tranquillamente stendere un trattato che il testo di Giulio Carlo Argan sull'arte contemporanea è un manualetto, a confronto.
Scherzo, che il maestro Giulio Carlo non se la prenda con me.
Comunque, parliamo delle copertine dei romanzi rosa.
In anni di lettura e acquisti (e più recentemente, pubblicazione) ho individuato due categorie di copertine: quelle fotografiche e quelle grafiche.
Il primo gruppo contempla scene di coppia, affettuose e romantiche, con Lui e Lei stretti in un abbraccio o in procinto di baciarsi o, in alternativa, solo la Lei che guarda l'obiettivo con sguardo ispirato/trasognato e un paesaggio più o meno suggestivo alle spalle.
Il secondo gruppo, ricompone in grafica vettoriale o disegni stilizzati quelli che possono essere gli elementi chiave del romanzo.
Posso dire che il mio gusto personale è schierato a favore del gruppo n.2, ovvero, la copertina in grafica.
Sono arrivata a questa decisione dopo aver notato come alcuni romanzi stranieri, con copertina originale in grafica, arrivassero in Italia con copertina fotografica e l'impatto risultava del tutto stravolto.
Esempio: i romanzi di Julia Quinn, edizione inglese contro edizione italiana.




Credo salti all'occhio di tutti quanto il cambio di copertina cambi l'impatto sull'occhio della lettrice. La copertina originale mi comunica allegria, una storia divertente, frizzante, romantica ed elegante; la copertina fotografica della versione italiana mi trasmette meno qualità positive, riducendo il tutto a un gioco di seduzione stereotipato e prevedibile.
Questa impressione cambia anche lo stato d'animo con cui si affronta la lettura e credo che la copertina in grafica premi di più il contenuto che ci apprestiamo a leggere.
Poi, passando dal genere rosa all'erotico, le copertine fotografiche si riducono a un uomo seminudo ritratto in bianco e nero con addominali scolpiti che l'Apollo di Fidia può accompagnare solo.
Discutibile, dài... anche nell'erotico, oltre al nudo c'è di più!!! Facciamolo sto sforzo!
Credo di parlare a nome di tutte dicendo che vorrei che tutti i romanzi della mia libreria avessero copertine degne del loro contenuto.
E voi per che squadra tifate? Copertina fotografica o copertina grafica?



Commenti

  1. Leggendo "Giulio Carlo Argan" mi sono venuti in mente così tanti ricordi brutti che ho perso il filo del discorso...

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