L'odio-amore funziona sempre?


                                             
No.
Questo articolo potrebbe finire qui però, poi, questa rubrica perderebbe senso di esistere, perciò mi sembra il caso di contestualizzare questo "no".
L'odio-amore è una dinamica narrativa consolidata nel rosa; come si dice :"Senza conflitto, non c'è storia".
Ma attenzione a non prendere questa massima come un mantra, perché ci sono casi in cui l'odio come causa del conflitto c'entra come i cavoli a merenda.
Ci possono essere storie d'amore che funzionano con l'odio e altre che funzionano senza.
Il conflitto può essere dato da tante cose, ma questo lo vediamo dopo.
Nel più comune dei casi, un romance basato sull'odio amore funziona così: lei e lui sono colleghi, si odiano, per una causa di forza maggiore sono costretti a lavorare insieme e, nel tempo passato insieme, scatta l'amore.
La formula (colleghi che si odiano)+(lavorare insieme) = amore però non è un dogma incontestabile.
Quell'odio, motore scatenante della storia, non può essere un odio così, a casaccio; dev'essere un odio sensato.
Ho letto diversi romanzi, sia vecchi che freschi di stampa, sia self che editi, in cui mi trovavo a fissare la pagina chiedendomi: "Ma perché questi due si odiano?".
Perché la formula odio-amore funzioni deve poggiare su delle solide fondamenta; l'odio perché sì,  solo perché la formula lo richiede, non è sufficiente.
Un odio nato da motivi fragili mette in pericolo la famosa sospensione dell'incredulità che è alla base della lettura.
Tra autore e lettore c'è un tacito patto di fiducia: il lettore non si fa domande perché sa che l'autore gli darà tutte le risposte.
Questo non lo dico io, lo dice anche Dan Brown, che non è proprio l'ultimo arrivato.
Quindi, quando decidiamo di scrivere una storia odio-amore dobbiamo essere certi che il lettore non metta minimamente in dubbio la solidità dell'odio tra i due protagonisti: deve essere chiara, cristallina e inattaccabile.
E non deve essere un odio per partito preso, perché uno dei due protagonisti ha deciso che deve odiare l'altro, altrimenti il personaggio passa per ottuso livello terrapiattismo.
Ora veniamo a quei casi di storie d'amore di successo senza la dinamica odio-amore.

  • Pretty Woman: sì, è un film e non un libro, ma quando faccio esempi, mi piace pensare in grande. Vivian e Luis si odiano? Assolutamente no. Anzi, sono complici! Sul tasso di successo di Pretty Woman non spreco parole, ma come esempio di storia d'amore senza hate2love parla da solo.
  • Notting Hill: il goffo Will e la divina Anna si odiano? Neanche un po', ma che io sappia, questa pellicola è stata tutto meno che un fallimento.

Questi sono due esempi chiari del fatto che l'odio-amore non è l'unica chiave per scrivere romance.
Mi sembra di vedere le facce confuse di persone che si domandano: "Ma allora, la regola di no conflitto-no party è falsa!?".
Vi stupirò ma il conflitto è ben presente in entrambe queste storie (solo che non è un conflitto che si manifesta sotto forma di odio): il conflitto in Pretty Woman nasce dal contrasto tra l'estrazione sociale di Vivian, prostituta un po' grezza di Hollywood Boulevard, e Louis, big boss della finanza newyorkese, gentleman con la ventiquattrore che si muove nell'alta società.
E in Notting Hill? Will è un libraio impacciato con un negozio sull'orlo del fallimento, con diversi problemi di autostima e che a momenti pure sua sorella si scorda del suo compleanno; Anna Scott è la stella più brillante di Hollywood, tutti sanno chi è, tutti parlano di lei, tutti la vogliono. Il conflitto non è nell'odio, ma nel binomio nullità-celebrità.

Dunque, alla fine di questa disamina possiamo arrivare a 2 conclusioni: 

  1. si possono scrivere storie d'amore belle, senza che i due protagonisti si odino a tutti i costi;
  2. quando si scrive una storia odio-amore, l'odio dev'essere fortemente motivato.
Quindi, occhio all'abuso dell'odio-amore. Se non ha senso rischia di rovinare la storia.

Commenti

  1. Pretty woman e Notthing Hill due film splendidi...ci sono libri che hanno il piglio proprio per l'amore-odio, ma non sempre è così...qui sta la bravura dello scrittore a farti amare la storia con o senza questa componente!

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