Tradurre un bestseller: un affare da agenti segreti
Questa che state per leggere è una storia vera, quindi prendete i pop corn e mettetevi comodi.
Marzo
2013, Carole Delporte, traduttrice francese di 37 anni, arriva a Milano per un
lavoro ottenuto dopo una selezione accurata. Nessuno a parte marito e figlie sa
dove sia andata.
Dopo
aver fatto il check-in nel suo hotel, Carole si reca in un imponente edificio
modernista alla periferia della città. Qui la scortano nel seminterrato, dove
due guardie di sicurezza le chiudono il telefono e la borsa in un armadietto.
Entra quindi in una grande stanza dove 10 persone provenienti da sei paesi
diversi stanno scrivendo a testa bassa.
Chi
sono? Agenti segreti? Lavorano per il governo? Si tratta di segreti di stato?
No.
Ma è lavoro che vale centinaia di milioni di euro.
Per
i due mesi successivi, Carole lavora in totale segretezza alla traduzione di Inferno,
il quarto romanzo con protagonista il professor Robert Langdon, allora inedito,
di Dan Brown.
Il
suo Codice Da Vinci è uno dei libri più venduti di tutti i tempi, e in Inferno
Langdon, avrà l’arduo compito di fermare un tentativo terroristico di provocare
una pandemia letale.
Gli
11 traduttori nel bunker milanese hanno un solo lavoro: tradurre Inferno
per garantire la pubblicazione simultanea del romanzo in tutto il mondo.
Il
luogo segreto in cui sta avvenendo tutto questo è niente meno che la sede del
Gruppo Mondadori, nell’iconico edificio progettato dall’architetto brasiliano
Oscar Niemeyer.
È necessario
fare un lavoro di altissimo livello perché il romanzo verrà letto da milioni di
persone.
La
sala conferenze è dotata di macchina per il caffè, frigorifero, forno a
microonde e stampante. Nonostante sia un seminterrato, due grandi finestre forniscono
un po’ di luce naturale e su ogni scrivania c’è una bandierina che indica le
varie lingue dei traduttori al lavoro: spagnolo, italiano, francese, tedesco,
portoghese e catalano.
Le
3000 pagine di manoscritto vengono affrontate da alcuni individualmente e da
altri in coppia, ma quel che è certo è che la competenza linguistica non basta,
serva anche una grande forza psicologica.
Ma perché
questa mobilitazione strategica?
Semplice:
evitare una perdita catastrofica.
Nel 2008,
l’autrice di Twilight Stephenie Meyer aveva cancellato il quinto libro della
serie, Midnight Sun, dopo che una bozza incompiuta era circolata online.
Questo ha significato enormi perdite sia per lei che per tutto il comparto
editoriale.
Nel
caso della traduzione di Inferno, l’ingresso al bunker è sorvegliato da
personale di sicurezza armato per tutto il giorno. Non si può usare internet. I
pc dei traduttori non possono uscire dalla stanza. Per effettuare ricerche
online (necessarie per i libri di Brown), i traduttori devono condividere altri
quattro computer collegati a Internet e prendere appunti a mano. Le loro copie
cartacee del manoscritto inglese, di notte, vengono chiuse in cassaforte. Anche
le visite al bagno vengono registrate dalla security.
Ai
traduttori è vietato parlare con chiunque nella mensa, in particolare ai
dipendenti Mondadori, poiché alcuni sono giornalisti. Insomma, qualunque cosa
riguardante il libro di Brown non deve lasciare il bunker.
In
un angolo della stanza c’è una lavagna su cui scrivere le domande da
trasmettere a Brown.
Ma questa
specie di lockdown letterario non sta avvenendo solo in Italia.
A
Londra, nei seminterrati della Transworld Publisher, divisione di Penguin
Random House, i traduttori olandesi, norvegesi, svedesi, danesi e turchi stanno
vivendo la stessa esperienza.
Per
assicurare il massimo della riservatezza, ai traduttori è stato fatto firmare
un accordo che li vincola al pagamento di una grossa penale nel caso uno di
loro si faccia sfuggire informazioni.
Alla
fine, lo sforzo della squadra dà i suoi frutti. Quando Inferno esce a
maggio 2013, vende oltre 50.000 copie in Italia nelle sue prime 24 ore.
L’operazione
top secret concepita per Inferno è la prima nel suo genere. La
traduzione dei precedenti romanzi di Brown è avvenuta dopo che l’edizione
inglese era già stata pubblicata. Il simbolo perduto, l’attesissimo
sequel del Codice Da Vinci, ha battuto i record delle vendite del primo
giorno negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Canada, ma le prime traduzioni -
italiano, spagnolo e francese - sono state pubblicate un mese dopo.
Una
squadra di cinque persone aveva lavorato al massimo per completare la versione
italiana de Il simbolo perduto in meno di due settimane, ma aver perso
quindici giorni si è rivelato dannoso poiché alcuni lettori hanno acquistato il
libro in inglese perché non potevano aspettare, con conseguente calo di vendite
e uscita di spoiler.
Quando
è stata annunciala la pubblicazione di Inferno, era ovvio che le
edizioni europee dovevano essere lanciate contemporaneamente alla versione
inglese, specie in un momento in cui acquistare il libro in inglese non era mai
stato così facile, grazie all’e-commerce e agli eBook.
Nel
2017, gli editori hanno deciso di ripetere l’operazione per Origin, il
quinto romanzo di Brown nella serie Robert Langdon.
Questa volta, 26 traduttori
si sono riuniti a Barcellona, dove è ambientata una parte del romanzo. L’evento
è stato organizzato da Grupo Planeta, il principale gruppo editoriale in Spagna
e in America Latina, in una stanza senza finestre al quinto piano degli uffici
della casa editrice, totalmente isolata e con l’aria condizionata sempre
accesa.
In
Spagna, Origin si è esaurito rapidamente e, dopo una tiratura iniziale
di 600.000 copie, sia Mondadori che Planeta hanno annunciato la stampa di ulteriori
100.000 per soddisfare la domanda dei lettori italiani e spagnoli.
Questa
storia che ha dell’inverosimile è una straordinaria realtà, così unica e
stupefacente che diventerà essa stessa un film: Les Traducteurs, del
regista francese Régis Roinsard, racconta questa esperienza ma con il guaio che 10 pagine del romanzo (ribattezzato Dedalus) trapelano al pubblico e i traduttori combattono
contro il tempo per trovare la talpa.
Ora
sapete cosa succede dietro le segretissime quinte della pubblicazione di un
bestseller internazionale.
dell’inverosimile è una
RispondiEliminaLeggiamo e scriviamo poesie non perché siano belle. È così che gli attori https://filmstreaminghd.video ci danno comprensione.
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