Parliamo di Lexi


Forse avrei dovuto fare questo post prima dell'uscita del romanzo, ma non volevo influenzare nessuno nella lettura, o imporre il mio punto di vista, quindi ho rimandato un po'.
Adesso, però, mi sembra il momento giusto per fare il quadro su Lexi Sloan, la protagonista di La verità è che non ti odio abbastanza.
Lexi è un collage. Volevo che fosse forte, ma che avesse anche un lato sensibile; che fosse brillante, se non (a volte) proprio fuori di testa, ma capace di farsi un po' di autoanalisi interiore.
Lexi è un puzzle di personaggi dai quali ho attinto per sfaccettarla.


La base di partenza è Emma Woodhouse, dall'omonimo romanzo di Jane Austen: una bella ragazza ricca, orfana di madre, punta di diamante dell'alta società che, a causa della "bolla" in cui ha sempre vissuto, è convinta di riuscire a fare andare le cose sempre a modo suo. Viziata sì, ma che non farebbe male a una mosca. Le sue intenzioni sono sempre buone, è convinta di sapere cosa sia meglio per gli altri e ciò che fa è sempre volto ad aiutare, solo che non sempre i risultati sono quelli sperati. Non tutto può rispondere al suo controllo e se ne accorgerà a sue spese.


A Emma ho sovrapposto Rossella O'Hara, l'eroina di Margaret Mitchell. Che abbiate visto Via col vento o lo abbiate letto, di Rossella O'Hara non si possono non notare due tratti principali: la tenacia e il coraggio. 
Anche Rossella, come Emma, viene da un ambiente privilegiato, quello dei ricchi proprietari terrieri della Georgia, la sua vita è scandita da feste e ricevimenti e il suo unico problema è trovare un marito. La guerra di Secessione, però, ribalta il suo mondo e Rossella è costretta a "darsi una svegliata" per sopravvivere. Rossella non si fa spaventare da nulla, quasi ma la vediamo piangere e disperarsi per le sue sfortune, ma si rimbocca le maniche e si dà da fare alla grande (quando fa partorire Melania, quando porta lei, il piccolo e Prissy in salvo via da Atlanta, sotto le cannonate...), non solo risollevando la sua situazione personale, ma facendosi carico di tutta la sua famiglia (e di quella di Ashley). Rossella è una donna dell'Ottocento che non dipende dagli uomini, anzi, sono gli uomini che devono correre per stare al suo passo.


A questi modelli classici ho aggiunto qualche ingrediente più contemporaneo: chi è cresciuto negli anni '90 conoscerà il film Ragazze a Beverly Hills (che tra l'altro può essere visto come Emma in chiave moderna). La protagonista, Cher Horowitz, è una Barbie vivente, ma che nella sua leggerezza (da non confondere con la superficialità), cerca sempre di migliorarsi e ha una forte componente altruistica.


Infine, se parliamo di ereditiere, non potevo che riferirmi all'ereditiera per antonomasia: Paris Hilton.
Qui, credo che non ci sia nulla da aggiungere.
Anzi, no: Lexi Sloan non ha scandali sessuali alle spalle!
Questo è da specificare.

P.S. Diverse persone mi hanno scritto chiedendomi se la scelta del nome Lexi Sloan sia un tributo a Grey's Anatomy, ma la risposta è no. Si tratta di puro caso, perchè io non seguo Grey's Anatomy (ho visto forse un paio di puntate quando è uscito millemila anni fa). Il nome Lexi mi è sempre piaciuto e il cognome Sloan stava bene con i nomi di tutti i membri della famiglia (David Sloan, il papà, e Rafferty Sloan, lo zio).


Commenti

  1. È sempicemente fantastica! Ho capito che ti eri ispirata a Cher dalla descrizione dell'armadio😉Adiro quell'armadio, anzi credo che sia il sogno di ogni donna, anche prima del principe azzurro! Il romanzo è stupendo, letto in 24 ore! Che dire non lasciarci spazio vuoto sotto l'albero, se puoi ragalaci un romanzo per Natale. Kiss kiss Engy.

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