Esordio: meglio romanzo autoconclusivo o saga?

                                           
Che dilemma.
In entrambi i casi la risposta può essere sì o no, quindi bisogna fare una riflessione ampia.
Aldilà del contenuto, della bellezza della storia, quella qualità narrativa, la questione stand-alone/saga ha una natura prettamente commerciale.
Stand-alone è un romanzo indipendente, autoconclusivo, con una storia che inizia e finisce nello stesso libro. Possiamo considerarlo, editorialmente parlando, un figlio unico.
Poi ci sono le saghe, che possono essere composte da 2-3-4-X libri, con la storia che inizia nel primo e termina nel quintordicesimo, oppure una catena di sequel/prequel/spin-off strettamente collegati (che comunque non si possono leggere individualmente e in ordine sparso).
Per fare questa valutazione bisogna analizzare il pro e contro di entrambe le strade.
La saga.
Partiamo dal più difficile dei due. Intanto, una saga, prima ancora di essere scritta, VA PENSATA. Le saghe si pianificano (chiedete a George R.R. Martin), questo vuol dire che prima di scrivere dovete passare un bel po' di tempo a chiudere tutti i cerchi.
Il rischio numero uno di una saga non pianificata è quello di cadere nel tranello dell'allungamento del brodo: scrivi, scrivi ma la storia non va avanti, aumenta solo il numero di pagine.
La saga va pubblicata a stretto giro. Ogni libro finisce con un filo pendente, un cliffhanger, un evento che lascia il lettore sconvolto e senza risposte. Commercialmente parlando, la fame del lettore di avere il seguito tra le mani è cosa buona e giusta, e questa hype del "bisogno di sapere" fa tanto bene alle vendite. Il punto è che il chiodo va battuto finché è caldo, quindi una saga deve essere alimentata come una stufa a carbone, i libri devono uscire molto ravvicinati tra di loro altrimenti si rischia di perdere l'interesse del lettore.
Se sei lento a scrivere, la saga non fa per te. All'esordio hai bisogno di crearti un pubblico, non di farlo scappare.
Pro: se il primo libro parte bene, anche i successivi saranno attesi e comprati.
Contro: se il primo libro va male, o cestini la serie e ti butti su altro, o fai uscire i seguiti consapevole che forse non li leggerà nessuno.
Pro: una saga che va bene, diventa quasi un marchio (vedi Harry Potter, vedi 50 sfumature, vedi After...).
Contro: il lettore ti identifica con la saga e quando decidi di chiuderla e scrivere altro, il tuo pubblico non è detto che ti segua. E.L. James, con The Mister non ha avuto lo stesso sostegno ricevuto per 50 sfumature; sì, è andato bene, ma non c'è stato lo stesso affetto e lei resterà sempre l'autrice di 50 sfumature. Difficile scollarsi un'etichetta di dosso.
Pro: i lettori si fidelizzano.
Contro: con una saga non si acquisisce nuovo pubblico, si consolida solo quello che si ha già.

Lo stand alone
Sia che si tratti di pubblicare con casa editrice che self, il romanzo stand-alone dà molta libertà all'autore, e ha un procedimento in termini di stesura molto più breve.
Lo stand-alone ha un tasso di rischio più basso rispetto alla saga perché se il romanzo non è ben accolto, la pubblicazione successiva sarà una valida ripartenza. Un lettore deluso potrebbe comunque dare una seconda chance a una nuova storia, cosa che non farebbe con il seguito di una saga che non gli è piaciuta.
Lo stand alone non ti blinda, vuol dire che il lettore non ti identificherà per tutta la vita come "L'autore della saga AmbarabàCiccìCoccò" e avrai la possibilità di reinventarti a seconda delle idee che ti vengono, anche sperimentando cose che nei romanzi precedenti non hai mai fatto.
Pro: a ogni uscita, il tuo bacino lettori si allarga.
Contro: ogni nuova uscita è una scommessa.
Pro: non hai scadenze tassative di uscita per i sequel.
Contro: serve comunque già un altro romanzo pronto da far uscire sia nel caso il primo stand alone non funzioni, sia che venda bene, perché in questo caso, va coltivato l'interesse dei lettori verso ciò che fai.

Dunque, alla fine di questo articolo cosa è meglio per un esordio? A mio parere, soggettivo, individuale e personalissimo, direi che all'esordio sia meglio uscire con uno stand-alone, ma questo solo perché i contro di una saga mi sembrano più "pesanti" e difficili da recuperare, e il rischio di bruciarsi è maggiore.
Questo, però, ripeto, è il mio parere personale e ciascuno deve ponderare la propria posizione.

Commenti

  1. Calcolando che io mi perdo nelle saghe anche nei film figuriamoci a scriverla, praticamente mi servirebbe una mappa concettuale solo per orientarmi...sono più amante dei libri auto conclusivi o che al massimo hanno un proseguo e una fine nel secondo libro....

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