dal 26 agosto
Scandalo a Hollywood

Scandalo a Hollywood
Sofia Cortez sogna da sempre di lavorare come giornalista d’inchiesta nella redazione di un grande quotidiano. La dura realtà, però, la costringe alla scrivania di «Hollywood e dintorni», una testata sull’orlo del fallimento che, per non perdere gli sponsor, le chiede di occuparsi di ciò che lei più detesta: il gossip.
Hayden West, meglio noto come Wild Wild West, invece, del gossip è il re: tutte le celebrità lo temono, non c’è segreto che gli si possa nascondere, sa sempre tutto prima di tutti e UnHolywood, il suo libro scandalistico, è in testa a tutte le classifiche.
Rivali storici dai tempi dell’università, Hayden e Sofia conducono vite opposte e parallele che, però, s’incrociano di nuovo quando si ritrovano a inseguire la stessa notizia: la competizione spietata si riaccende al primo sguardo, scatenando una sfida all’ultimo scoop.
Sotto i riflettori di Hollywood, tra un party esclusivo e un’indagine al limite della legalità, Hayden e Sofia potrebbero rendersi conto che allearsi è più utile che combattersi… e che le scintille tra loro rischiano di diventare un incendio.
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Scandalo a Hollywood
La verità non esiste, è solo la versione dei fatti a cui scegliamo di credere. Di solito è quella che ci piace di più.
Il mio lavoro è selezionare le versioni che so che piaceranno, complici un tempismo impeccabile e una fitta rete di fonti attendibili, il tutto senza mai sporcarmi le mani.
Che sono bravo non me lo dico da solo, lo dicono le quattro settimane di fila da quando il mio libro – Un-Holywood, le confessioni inconfessabili delle star – è in cima alla lista dei bestseller, lo dicono i milioni di accessi quotidiani al mio sito e lo dicono gli ascolti record del mio podcast.
Lo dice il «Los Angeles Times», che nell’edizione di stamattina mi ha dedicato una doppia pagina nella rubrica “Cultura”. Gli intellettuali hanno già gridato allo scandalo ma ho una brutta notizia per loro: anche il gossip è cultura.
Che sono bravo lo dirà anche Elsie Kepler, che tra un’ora m’intervisterà a Show, don’t tell, il suo programma TV sempre al vertice degli ascolti. Quando la Kepler ti invita come ospite principale, vuol dire che ce l’hai fatta.
Ammesso che tu riesca ad arrivare in tempo.
Beee-beeep. Beee-beeep.
Il tizio dietro di me suona il clacson con insistenza. Non dev’essere di Los Angeles. Se lo fosse, saprebbe che non serve a nulla.
«Muovete il culo», urla sporgendosi con la testa dal fine- strino.
Confermo, non è di Los Angeles.
Si calcola che un losangelino trascorra in media sessantadue ore l’anno imbottigliato nel traffico, quindi i casi sono due: o ti fai venire un esaurimento nervoso ogni volta che ti metti al volante, o ti adegui al ritmo della città e ne trai il meglio.
La mia ricetta per la sopravvivenza è mezzo litro di iced coffee d’asporto, playlist di musica da intenditori e capote dell’auto abbassata: così, anche l’inferno della Harbor Freeway diventa sopportabile.
Una chiamata in arrivo, però, interrompe Break On Through dei Doors e alla voce di Jim Morrison si sostituisce quella di Corey, il mio manager.
«Solo buone notizie», gli rispondo.
«Mi stai dando per scontato. Neanche un “Ciao, come stai?”, “cosa fai di bello?”»
«Vuoi le coccole, Corey?»
«Mi piacciono i preliminari».
«Mi farò perdonare portandoti fuori a cena».
«Capirai che sforzo, tanto la metti in conto spese».
«Non è vero», mento.
«Hai messo in conto spese anche il mio regalo di compleanno, Hayden».
«Sono un uomo pratico», mi giustifico.
«Se sei così pratico, allora perché non sei già agli studi di Show, don’t tell? Io ed Elsie ti stiamo aspettando da mezz’ora», mi rimprovera, impaziente. «Scommetto che sei appena partito».
«Non è vero, sono per strada, ho il grattacielo nel campo visivo».
«Sei appena partito», riconferma lui, secco.
«È colpa tua, ti avevo chiesto di non fissarmi mai impegni prima di mezzogiorno», gli ricordo. «Io lavoro di notte».
«Secondo il navigatore da Santa Monica a Downtown ci vuole mezz’ora. Non fare il drammatico, non stai attraversando il deserto del Gobi a dorso di mulo».
«Ancora non hai capito che non ti devi basare sui tempi del
tuo navigatore da newyorkese? Ci vuole il tempo che ci vuole,”
arrivo quando arrivo», replico con il massimo della calma, prendendo un sorso di caffè. Corey vive in California da tre anni e ancora ragiona come se si trovasse nel Greenwich Village.
«Potevi prendere la metro!».
«La metro è per i topi e per chi vive in una città umida, buia e puzzolente come New York».
«Mi stai dando del topo?»
«Ti sto dicendo che non c’è nessuna ragione di tumularsi nel sottosuolo anzitempo quando puoi goderti la luce del sole, l’azzurro del cielo, l’ombra delle palme e il profumo del mare».
«Se devo stare ad ascoltarti declamare versi da terza elementare, ti chiederò una percentuale più alta. Roba da matti, a che ti serve una Porsche se poi sei fermo nel traffico?»
«Fermo nel traffico accanto a una Corvette con a bordo due ragazze in bikini», puntualizzo, facendo loro un cenno di sa- luto, che ricambiano.
«Comunque, ti chiamavo per due questioni importanti: nu- mero uno, la Octagon Media vuole comprare spazi pubblici- tari sul tuo sito».
«Abbiamo già un ottimo contratto con Amazing Streaming», gli faccio notare. Più che ottimo: con quello che mi hanno pagato in pubblicità ci ho comprato l’appartamento al The Palm, uno dei condomini più lussuosi di Santa Monica, con vista oceano.
«Sì, ma l’anno prossimo scade e la Octagon ci dà una cifra a sei zeri per promuovere la loro piattaforma».
«Sai che ho il cuore tenero e non so dire di no agli assegni». Ci vuole poco a convincermi. «E la seconda?»
«Ho parlato con il braccio destro di Larson, il patrono della ABS. Ti vorrebbero come ospite fisso nel loro programma di punta del venerdì sera. Sai quella cosa che fai, le tue profezie su chi si sposerà, chi divorzierà…».
«No», decreto lapidario. «Le profezie sono solo per il mio podcast. Se le tolgo da lì, crolla tutto».
«Ma parliamo di Thank God it’s Friday! Fa quasi gli ascolti del Saturday Night Live!».”
Libri
Ti do il benvenuto nel mio salottino, per scoprire qualcosa in più su di me e sui miei romanzi.
Tutti i miei romanzi sono indipendenti e autoconclusivi, possono essere letti in qualsiasi ordine. Ogni romanzo è disponibile sia in formato cartaceo che in eBook.
Chi Sono
Felicia Kingsley
Sono nata il 13 ottobre del 1987 a Carpi, una cittadina nel Nord della provincia di Modena. Felicia Kingsley è lo pseudonimo che uso per firmare i miei romanzi, può suonare straniero ma sono emiliana certificata.
Il mio segno zodiacale è bilancia ascendente toro, sono laureata in Architettura e, oltre a scrivere, amo leggere, ascoltare musica, dipingere, viaggiare, sognare a occhi aperti, i mercatini vintage, fare decluttering, le candele aromatizzate, lo spritz al mirto. Forse avrai notato che non ho menzionato lo sport, questo perché sono sostanzialmente pigra. L’incostanza è un altro mio difetto.
Ho anche un pregio: crescendo ho scoperto di essere una persona molto determinata.
Extra
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Segnalibri
Durante gli incontri regalavo segnalibri personalizzati, ora li trovate anche qui in formato PDF, pronti da stampare.

La mappa di “Prima regola: non innamorarsi”
Voglio regalarvi una mappa di Venezia, cuore della storia.

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